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MOSTRA “ARTE E FEDE” A GERACE Presente anche una delegazione di Badolatesi
Autore:Guerino Nisticò     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/12/2020 - Anno: 26 - Numero: 2 - Pagina: 23 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

SCAPPANO DALLA GUERRA IN NIGERIA E SI SPOSANO A BADOLATO

Letture: 697               AUTORE: Franco Laganà (Altri articoli dell'autore)        

Momenti carichi di emozione a Badolato durante la cerimonia di matrimonio di una coppia di
Nigeriani, titolari di protezione internazionale ed ospiti del “Siproimi” (progetto “ex SPRAR” cogestito,
ormai da tantissimi anni, dal Comune di Badolato e dal CIR, ‘Consiglio Italiano per i Rifugiati’).
Hanno pronunciato il loro SÌ il 28 novembre 2020 dinanzi al Vicesindaco Domenico Leuzzi nella
Delegazione Comunale di Badolato Marina, con la facciata illuminata a giorno in occasione della
“Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne”. I due sposi, Obago Oliver e Osayande
Charity Blessed, sono già genitori di due figli, Oliver Jr. di tre anni e Dominion Chikamso di un
anno, (rispettivamente iscritti dall’inizio dell’a.s. 2020/2021 alla Scuola dell’Infanzia ed alla Classe
Primavera di Badolato).
Un evento speciale e di notevole valenza umana, sociale e culturale. “Un matrimonio emozionante
– son le parole del vicesindaco Leuzzi – di una coppia che ha visto coronarsi il proprio sogno d’amore a Badolato, lontano dalle guerre e dalla miseria. Mi sono
emozionato e avevo gli occhi lucidi nel vedere entrare
nel salone la sposa, molto elegante, accompagnata dal
responsabile del CIR – Consiglio Italiano per Rifugiati di
Badolato, avvocato Antonino Laganà, e nel vedere negli
sguardi degli sposi la felicità nel momento in cui hanno
detto “Sì”, allo scambio degli anelli e al bacio finale.
Felicità, arrivata dopo tanta sofferenza e violenza. Oliver
e Charity hanno così, finalmente, ritrovato nella nostra
comunità la serenità e la possibilità di coronare il sogno
di una vita. Molto emozionante anche l’abbraccio con
i due piccoli figli, Oliver jr e Dominion, elegantissimi,
presenti all’evento assieme ad un gruppo ristretto di amici
e parenti. Poi gli auguri dei testimoni, anche loro ospiti del
progetto SIPROIMI, e degli operatori del CIR di Badolato,
Pasquale Ermocida e Cristina Cunsolo. È stato l’avvocato
Antonino Laganà, dopo aver intercettato la coppia sul
territorio e predisposto l’ingresso della stessa nel progetto, ad occuparsi della regolarizzazione della
loro posizione giuridica e legale, il che ha permesso loro di sposarsi. Nella storia del CIR, e del progetto
di seconda accoglienza di Badolato, questo è il primo matrimonio che si celebra nella nostra Comunità”.
Leuzzi ha inoltre ricordato il ruolo importante che svolge il progetto SIPROIMI di Badolato e il senso
dell’ospitalità della piccola Comunità badolatese, fin dallo sbarco della nave “Ararat”, il 26 dicembre
1997. Continuando ha poi parlato di internazionalità e interculturalità, ormai di casa in Badolato.
Dopo un piccolo rinfresco, organizzato nella propria modesta ma accogliente abitazione di Badolato
borgo, gli sposi hanno ringraziato tutti. Con gli occhi lucidi hanno raccontato la loro storia, la fuga
dai loro territori, il dramma del viaggio, la paura di non farcela. “Sono arrivato in Italia nel 2017
-ha raccontato Obago Oliver- nel porto di Reggio Calabria. Successivamente mi hanno trasferito nel
comune di Campana, in provincia di Cosenza. Nell’agosto scorso sono entrato nel progetto SIPROIMI
di Badolato insieme a mia moglie, anche lei arrivata in Italia su un barcone nel 2017 a Lampedusa.
Entrambi siamo stati costretti a fuggire dal nostro paese a causa della guerra, che provoca morte e
terrore. Non voglio parlare del drammatico viaggio dei rischi e della paura nel vedere altri migranti,
donne e bambini annegare e morire. La felicità è arrivata con la nascita dei nostri bambini, nati uno a
Brindisi e l’altro in Germania.
Oggi, in questo bellissimo borgo,
con la sua gente cordiale e accogliente,
finalmente abbiamo coronato con il
matrimonio il nostro sogno d’amore”.
Oliver ha parlato anche del
suo futuro. “Badolato, la Calabria
sono bellissimi, ma io ho necessità
di trovare lavoro per dare
un futuro ai miei figli, per cui non
so se dovremo andare via, dove ci
sono più possibilità ed opportunità occupazionali.
Comunque, se qualcuno
mi offrisse un lavoro, preferirei rimanere
a Badolato, in Calabria. Grazie
di cuore a Badolato ed ai Badolatesi”.



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